Antiradicalismo nel mondo islamico: Marrakesh, Roma, Bruxelles

Pubblicato il 1 febbraio 2016

Antiradicalismo nel mondo islamico: Marrakesh, Roma, Bruxelles

Con la presenza di papa Francesco oggi a Gerusalemme si conclude anche la visita della delegazione di musulmani della COREIS Italiana, che proprio questa mattina ha preso parte all'incontro tra il Santo Padre e il Presidente israeliano Shimon Peres nella residenza presidenziale, dopo aver incontrato.

Tre eventi che rinnovano il nostro impegno per l’antiradicalismo in coordinamento con le istituzioni italiane, europee, la NATO e il mondo islamico internazionale

A fine gennaio 2016 si sono realizzate in una settimana tre iniziative di alto profilo istituzionale nell’ambito della lotta al radicalismo:


Regno del Marocco, Marrakesh, 25-27 gennaio

Il convegno internazionale “I diritti delle minoranze religiose nelle comunità a maggioranza islamica: prospettive giuridiche e azioni future” è stato promosso dal Ministro per gli Affari Islamici del Regno del Marocco, Ahmed Tawfiq, e dal Forum per la promozione della pace nelle società islamiche, presieduto da S.E. Shaykh Abdallah Bin Bayyah.

Su invito di Sua Maestà Re Mohammed VI – si legge nella dichiarazione finale (leggi il testo completo)*250 fra le più eminenti guide islamiche si sono riunite per discutere dei diritti delle minoranze religiose e dell’obbligo di proteggerle da parte degli stati a maggioranza Islamica*. Le finalità della Carta di Medina (primo modello di coesistenza ai tempi del Profeta fra ebrei, cristiani e musulmani) forniscono un quadro adatto per le costituzioni nazionali dei paesi a maggioranza islamica e sono in armonia con la Carta delle Nazioni Unite e documenti correlati come la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

50 leader di religioni diverse da quella islamica sono stati invitati in qualità di osservatori, fra cui il rabbino David Rosen, direttore per gli Affari Religiosi del Global Jewish Advocacy e Mons. Miguel Ayuso, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

Alla presenza di ministri per gli affari religiosi di vari paesi del mondo islamico, Re Muhammad VI ha ricordato come da sempre il Marocco abbia realizzato un esempio illuminato di convivenza interreligiosa, con picchi ai tempi della civiltà marocchino-andalusa: «Nulla nella storia del Regno del Marocco sembra poter giustificare che le minoranze religiose possano essere private ​​di alcuno dei loro diritti, essendo state da sempre tutelate e protette. Questa convinzione che ci anima procede dal corretto apprendimento dei precetti della religione e la nostra attuale gestione degli affari religiosi in Marocco mira a opporsi a qualsiasi casualità nella interpretazione dei testi religiosi» (Leggi il testo completo).

Un momento del meeting di Marrakesh che ha riunito 250 fra le più eminenti guide musulmane da tutto il mondo

Roma, Fondazione Nizami (Azerbaijan) e SIOI
26-28 gennaio

Il VII Meeting sul tema “Reagire al radicalismo e all’estremismo con il dialogo interreligioso per la pace: cosa davvero funziona?” è stato promosso dalla Fondazione Nizami Ganjavi International Center (Azerbaijan) e dal SIOI (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale). Un incontro fra 30 personalità compresi attuali ed emeriti Presidenti di Stato, primi ministri, accademici d’Oriente e d’Occidente e leader religiosi. Pietro Grasso, Presidente del Senato, ha qui voluto ospitare l’evento, che ha visto anche gli interventi di Giorgio Napolitano e Franco Frattini, presidente del SIOI. A latere del convegno si è svolto il ricevimento dei 30 partecipanti da parte del Presidente della Repubblica Mattarella.

L’intervento di Giorgio Napolitano al meeting internazionale del SIOI a Roma

Bruxelles, “Religione e Sicurezza” alla NATO, 29-30 gennaio

Durante il convegno organizzato dalla “Public Diplomacy Division” della NATO nel quartier generale della stessa, a Bruxelles, particolare attenzione è stata data al tema della “soft security”, che riguarda anche il contributo culturale e religioso allo sviluppo armonioso e pacifico della società europea, nonché il lavoro attualmente in corso legato al processo di integrazione Euro-Atlantica.
Nella prima sessione “Religione e sicurezza: esiste un approccio comune?” l’Imam Yahya Pallavicini è intervenuto riportando le recenti esperienze in Marocco e a Roma assieme a Rabbi Andrew Baker (AJC, Director of International Jewish Affairs) e al Metropolita Emmanuel, rappresentante in Francia del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.L’auspicio, ancora una volta, è che questo fondamentale lavoro di declinazione e rappresentanza dell’Islam ecumenico e pacifico, italiano ed europeo, all’interno e all’esterno del mondo islamico, possa essere sempre più sostenuto dalle istituzioni italiane, verso una maggiore cooperazione con la comunità islamica affidabile e qualificata.