Imam e Rabbini insieme a Siviglia

17 ottobre 2023

Imam e Rabbini insieme a Siviglia

MJLC: preoccupazione e programma di prevenzione contro lo scatenamento di violenza e odio contro ebrei e musulmani in Europa

In copertina: Fondazione Tres Culturas, incontro pubblico. Da sinistra, Johannes Langer, Senior Programmes Manager, KAICIID; Alexandre Guessel rappresentante  del Consiglio d’Europa per l’antisemitismo, l'odio contro i musulmani e altre forme di intolleranza e crimini di odio; Rabbino Capo Schlomo Hofmeister membro del board MJLC; Imam Yahya Pallavicini membro del board MJLC; S.E. Ismat Jahan ambasciatrice dell’OCI (Organizzazione della Conferenza Islamica) presso l'Unione Europea; Jose Luis Bazan consulente legale per le migrazioni e l’asilo, per la libertà di religione internazionale, COMECE


Il Consiglio di Amministrazione di MJLC, il Consiglio Europeo dei Leader Musulmani ed Ebrei, si è riunito lunedì 17 ottobre a Siviglia. Presenti il Presidente e mufti di Sarajevo Nedzad Grabus, i due vicepresidenti Michael Schudrich, rabbino capo di Polonia, e l’imam Yahya Pallavicini dall’Italia, Schlomo Hofmeister, rabbino di Vienna, Tarafa Bagajati dall’Austria e, in collegamento da Israele, l’altro presidente rabbino Pinchas Goldschmidt.

La storia e l’arte della capitale dell’Andalusia ha ospitato e cercato di ispirare il confronto, le analisi e i commenti di imam e rabbini sulla situazione in Medio Oriente, ma i vertici del MJLC si sono soprattutto concentrati sulle previsioni e sulle azioni necessarie per prevenire in Europa un impatto negativo che possa essere provocato dal conflitto in Israele.

La scelta della riunione in Spagna è stata anche motivata dalla volontà di onorare il semestre di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Pubblichiamo la traduzione in lingua italiana della dichiarazione e del piano di azione del MJLC:

Vediamo con la massima preoccupazione come i terribili eventi in Medio Oriente stiano avendo un impatto profondamente preoccupante in Europa, portando a sfiducia e pregiudizi che possono sfociare nella violenza. È tempo per noi di esserci l’uno per l’altro nei momenti difficili. Un attacco contro uno di noi è un attacco contro noi tutti. Anche se tra i nostri membri, e non solo, sappiamo che tale solidarietà esiste, c’è la necessità di diffondere e amplificare questo messaggio.

Gli obiettivi del Consiglio di MJLC nell'affrontare eventuali tensioni in Europa sono i seguenti:

  • Il MJLC riconferma che il nostro lavoro e le nostre iniziative sono fermamente focalizzate sulla cooperazione tra le comunità ebraiche e musulmane in tutta Europa. La nostra attenzione rimane in gran parte sulle nostre comunità e sulla solidarietà tra di loro e sull’ispirare gli altri a fare lo stesso.

  • Il MJLC ribadisce che la violenza che si verifica in Medio Oriente, e che colpisce anche le nostre comunità in Europa, non è di natura religiosa. Sia l’Islam che l’Ebraismo aborriscono la violenza e il terrorismo, non perdonano l’uccisione di civili, i rapimenti e altri atti di violenza e chiedono che prevalga il diritto internazionale. Tutti i luoghi sacri, ovunque siano, devono essere protetti.

  • Il MJLC condanna fermamente qualsiasi incitamento all’odio o alla violenza contro ebrei, musulmani e le loro istituzioni in Europa e non solo. Ci opponiamo a qualsiasi manifestazione che inciti al terrorismo.

  • Il dialogo e la cooperazione pacifica non sono mai stati così vitali come durante i periodi di conflitto. Pertanto, il MJLC invita le comunità musulmane ed ebraiche in Europa a mantenere un’apertura l’una verso l’altra e ad agire in uno spirito di cooperazione in questi tempi bui in cui ce n’è più bisogno. Chiediamo alle autorità locali e nazionali e ai rappresentanti dei media di coinvolgere e collaborare con i leaders religiosi ebrei e musulmani al fine di evitare disordini, odio e polarizzazione.

  • Ci sforziamo di creare e promuovere azioni concrete tra musulmani ed ebrei come cittadini europei. Il “Programma Ambasciatori MJLC” è un eccellente esempio di come i giovani leader delle rispettive comunità, ebraica e musulmana, possano cooperare insieme nelle loro città d’appartenenza.

Nelle due città di Cordoba e Siviglia si sono svolte anche le due sessioni dell’assemblea generale EULEMA (Consiglio dei leader religiosi musulmani d’Europa) con la partecipazione di autorevoli rappresentanti musulmani da 22 Stati Europei.

Sessione inaugurale dell'assemblea EULEMA ospiti del Comune di Cordoba con la vice sindaco, la presidente Isabel Romero della Junta Islamica e il mufti Grabus da Sarajevo

l presidente del centro islamico dall'Islanda consegna una targa all'ambasciatore Antonio de Almeida-Ribeiro, vice segretario generale del KAICIID, e all'imam Yahya Pallavicini, presidente di EULEMA, Consiglio Europeo dei Leader Musulmani
La discussione si è concentrata molto sulle conseguenze dell’attacco terroristico e dei rapimenti in Israele, sulla necessità di non confondere la dignità di un popolo con un’emanazione criminale e sulla preoccupazione di strumentalizzazioni e infiltrazioni eversive tra alcuni manifestanti in Europa. La ricerca di salvaguardare il dibattito pubblico da polarizzazioni contrapposte e generalizzazioni identitarie o etiche si accompagna alla necessità di chiarire l’identità di ogni religione e di ogni rappresentanza nazionale e politica che non possono mai legittimare odio e violenza, tirannia e distruzione. Una campagna coordinata tra musulmani ed ebrei d’Europa nei confronti delle varie rappresentanze politiche nazionali e degli organi di stampa sarà promossa come prima azione di sensibilizzazione e prevenzione.

In appendice a questo comunicato, la COREIS è lieta di trasmettere la traduzione italiana della dichiarazione contro la strumentalizzazione della religione e le conseguenze della crisi a Gaza ricevuto ieri dalla più popolare Istituzione Islamica in Indonesia, Nahdlatul Ulama, con la quale la COREIS condivide il programma su Humanitarian Islam e la visione sull’amore e la compassione:

 La Nahdlatul Ulama ha rilasciato la sua dichiarazione due giorni dopo che i commando di Hamas erano fuggiti dalla Striscia di Gaza massacrando oltre mille israeliani, tra cui centinaia di donne e bambini. I leader del movimento Hamas, affiliato ai Fratelli Musulmani, hanno esortato i musulmani di tutto il mondo a sostenere la loro violenta campagna (jihad) per annientare Israele.

Nella sua dichiarazione pubblica, Nahdlatul Ulama “ha invitato la comunità internazionale ad agire in modo più deciso nel perseguimento di una giusta soluzione al conflitto israelo-palestinese, conformemente alle leggi e agli accordi internazionali esistenti”.
 
Nahdlatul Ulama inoltre “sollecita le persone e i governi di tutto il mondo ad astenersi dall’utilizzare l’identità come un’arma o dal fare appello alla religione per alimentare l’odio e l’ostilità, anche in relazione al conflitto e alla violenza tra Israele e Palestina”.
 
La dichiarazione “esorta affinché l’ispirazione religiosa – compresi i valori dell’amore universale e della compassione, della fraternità umana e della giustizia – sia portata in primo piano nella consapevolezza pubblica in ogni momento, per aiutare a risolvere i conflitti a ogni livello della società, a partire dalla gente comune fino a coloro che esercitano il potere”.
 
Infine, il Consiglio Centrale della Nahdlatul Ulama “esorta i musulmani di tutto il mondo, compresi i membri del Nahdlatul Ulama, a celebrare salat al-ghaib (preghiera funebre a distanza), a pregare insieme per le anime di tutti coloro che sono morti nella crescente violenza, a pregare affinché il cammino della pace e della giustizia possa realizzarsi rapidamente”.