A seguito delle condanne venute da più parti del mondo islamico europeo e internazionale (qui una raccolta delle principali), continuano le espressioni di solidarietà anche da rappresentanti di altre religioni a seguito del rogo di una copia del Corano a Stoccolma, avvenuto sotto la tutela di autorità e forze dell’ordine svedesi, mentre poco distante si celebrava la festa islamica per la fine del Pellegrinaggio.
Dopo le parole di Papa Francesco (“Qualsiasi libro sacro deve essere rispettato nel rispetto per i suoi credenti, e la libertà di espressione non deve mai essere una scusa per disprezzare gli altri”), si è espressa anche la Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea: “COMECE sostiene fraternamente le comunità islamiche, condannando il rogo del Corano messo in scena a Stoccolma, così come qualsiasi azione di odio/incitamento alla violenza. Chiediamo all’Unione Europea di garantire un maggiore rispetto delle religioni così come dei loro simboli sacri”.
Anche le comunità ebraiche hanno sostenuto i loro fratelli musulmani
“MJLC (Consiglio dei leader islamo-ebraico) condanna con la massima fermezza il rogo di una copia del Corano durante l'Eid al-Adha fuori dalla moschea centrale di Stoccolma. Questo odioso incitamento alla violenza consentito dalle autorità svedesi è del tutto inaccettabile in un paese intriso di rispetto per la diversità e l'inclusione – si legge in un comunicato della principale piattaforma europea di leader ebrei e musulmani - Apprezziamo e sosteniamo le dichiarazioni di condanna rilasciate dal governo svedese e dall'Unione europea che consideriamo uno sviluppo positivo. Tuttavia, tali dichiarazioni purtroppo non saranno sufficienti per evitare che simili incidenti si verifichino in futuro. Pertanto, chiediamo al governo svedese e alle istituzioni dell'UE di sostenere le loro dichiarazioni di solidarietà con azioni concrete per garantire protezione ai fedeli e impedire che tali atti provocatori e odiosi possano verificarsi in futuro. Questo incidente inquietante evoca le parole del poeta ebreo tedesco Heinrich Heine “Coloro che bruciano i libri alla fine bruceranno le persone”.
L’IFFSE, il nuovo Istituto per la libertà di fede e sicurezza in Europa (think tank con sede a Monaco e Brussels) insieme alla CER, Conferenza dei rabbini europei, che lo ha promosso, hanno affermato: “Permettere che questo atto di incitamento abbia luogo, compiuto con la protezione della polizia, confonde pericolosamente la libertà di espressione con l'odio e la tolleranza con l'incitamento alla cattiveria. I diritti religiosi di musulmani, ebrei e cristiani allo stesso modo devono essere rispettati almeno passivamente dalla società in generale, e le fiamme dell'odio estremo e dell'incitamento devono essere spente attivamente”.
Ma anche le religioni non abramiche hanno risposto alla necessità che tutti i religiosi si uniscano nel difendere la sacralità dei simboli di ogni autentica tradizione spirituale
Così l'Unione buddista europea: “Questo gravissimo atto di aggressione non colpisce solo i nostri fratelli e sorelle di fede musulmana, ma offende il sentimento religioso di tutti noi. I testi sacri sono l'espressione dello spirito più profondo di un'intera comunità. Offenderli è non riconoscere il valore assoluto di ogni espressione religiosa, nonché un attacco alla democrazia e ai diritti umani fondamentali. Pertanto, desideriamo inviare la nostra più sincera solidarietà alle comunità islamiche di tutto il mondo”.
Espressioni di vicinanza anche dal Forum Indù d’Europa, il cui presidente Lakshmi Vyas ha inviato una lettera all’imam Yahya Pallavicini quale presidente di Eulema il Consiglio Europeo dei Leader Musulmani: “Hindu Forum of Europe è un'organizzazione indù pacifica nonché il più grande organismo di coordinamento che lavora in modo coeso per promuovere i valori europei di interreligiosità, amicizia e convivenza pacifica. Hindu Forum of Europe rispetta tutte le religioni del mondo e crede nella convivenza pacifica tra loro, ed è per questo davvero scioccato dall'incendio del Corano a Stoccolma, condannando questo tipo di azioni. Crediamo in Vasudaiva Kutumbakam - "Il mondo intero è una famiglia". L'induismo rispetta le altre religioni e si aspetta lo stesso dagli altri. Prego che tali incidenti non si ripetano!”.
Al di là dell’evento di cronaca specifico, ci sembra che questa sinfonia di espressioni da parte delle principali tradizioni spirituali e religiose dell’umanità sia un bel segno di coesione e fratellanza nella difesa della sensibilità religiosa di ogni credente, così come della sacralità dei testi e simboli sacri, parte integrante del patrimonio di ogni civiltà da cui sono nati molti valori condivisi, tra cui anche la libertà di espressione.