Déclaration de Sousse Pour la promotion des valeurs de dialogue et de paix

SOUSSE (TUNISIA), 20 aprile 2016


Riportiamo a seguire la versione in italiano della dichiarazione finale redatta dai rappresentanti religiosi musulmani da tutto il mondo riuniti a Sousse (Tunisia) dal 18 al 20 aprile 2016 in occasione del convegno internazionale “Per la promozione dei valori di Pace e Dialogo”, organizzato dal Ministro dell’Educazione della Tunisia Neji Jalloul, dall’ISESCO e dall’ALECSO

Il primo ministro della Repubblica della Tunisia Habib Essid apre il convegno internazionale «Per la promozione dei valori di Pace e Dialogo» organizzato dal Ministro dell’Educazione della Tunisia Neji Jalloul, dall’ISESCO e dall’ALECSO.
Ospite d’onore la Presidente della Repubblica di Malta, Marie-Luoise Coleira Preca.

Dieci mesi dopo l’attentato di Sousse, l’Hotel Imperial Marhaba di Port El Kantaoui ha ospitato molto simbolicamente una manifestazione a sostegno delle Istituzioni e del popolo tunisino impegnato nello sviluppo della propria società che ha subito due attacchi terroristici da parte della guerriglia dell’ISIS. Presente anche il presidente del Parlamento Arabo Ahmad ben Muhammad Al-Jarwan, il delegato del Parlamento Europeo, Gilles Pargneaux, il segretario generale dell’Unione del Maghreb Arabo, Ministro Habib ben Yahya, il consigliere dell’Emiro del Qatar Ministro Hamad bin Abdulaziz Al-Kuwari.
Il Vice Presidente della COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana, Yahya Pallavicini ha presentato nella prima sessione il significato più profondo dei «Valori» ricordando che sono universali quando tutelano la dignità dell’uomo e la sacralità della vita.

«Non c’è alcun “valore” nella violenza e non c’è alcuna “cultura” nell’odio. Il valore di ogni civiltà occidentale e orientale è rappresentato dalla capacità di generare un bene per l’unità e la crescita spirituale e culturale del popolo. Questo bene è sempre un valore aggiunto nella storia di ogni civiltà e favorisce lo sviluppo della coscienza della propria identità con le conseguenti responsabilità di coesione sociale e cooperazione interculturale. Il Dialogo, quando non è fine a se stesso ma mezzo di scambio, confronto e arricchimento reciproco, diventa una occasione di superamento del “monologo dell’ego” e avvicina le comunità religiose in una fratellanza proprio come avvicina i cittadini nella loro appartenenza ad un percorso di sviluppo condiviso. Una nuova generazione di musulmani europei che sappia rappresentare questo valori e questa visione di Pace che supera gli egoismi e la corruzione del potere e della religione può contribuire a salvaguardare la maggior parte dei cittadini e dei credenti che vivono in modo coerente e costruttivo le loro identità preservando la società dalle contaminazioni ideologiche del radicalismo che sfrutta l’ignoranza e la miseria.
Dopo gli attacchi a Parigi e Bruxelles anche la commemorazione delle vittime di Sousse prevede una piattaforma di rappresentanti Istituzionali, religiosi e accademici del Maghreb e dell’Europa uniti nella coscienza di un nemico della vita e della civiltà che non deve indurre nessuno a compromessi sui valori, a fobie discriminatorie o a complicità ambigue. In gioco c’è l’identità dell’uomo e il suo progresso nella dinamica naturale dell’umanità».