Il Senato patrocina e ospita oggi la festa induista della Luce, Dipavali e, sempre oggi, ricorre anche la festività ebraica di Kippur che celebra il digiuno che anticipa il perdono

Oggi, mercoledì 12 ottobre, l’Unione Induista Italiana (UII) Sanatana Dharma Samgha celebra la terza edizione del Dipavali (o Diwali), la festa della Luce, con una giornata di incontro e convegno che inizierà il mattino presso il Senato della Repubblica dalle ore 10:00 alle 13:00 e continuerà nel pomeriggio presso la sede dell’Ambasciata dell’India a Roma, dalle ore 14:30 alle 17:30
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In Italia, in base alla Legge d’Intesa firmata nel 2012 tra l’Unione Induista Italiana e il Governo Italiano. Il Dipavali è una festività religiosa ufficiale, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Invitati a onorare questa festività induista e italiana in Senato anche rappresentanze delle Istituzioni dello Stato Italiano, del Vaticano e delle varie comunità religiose, in particolare l’Unione Buddhista Italiana e la Comunità Religiosa Islamica COREIS Italiana a dare una testimonianza di fratellanza e sintonia spirituale sulla Luce e sui lumi di amicizia e amore che fanno scomparire l’odio e l’ignoranza
Yahya Pallavicini, vicepresidente COREIS, parteciperà all’incontro in Senato sul tema “Educazione e linguaggi di convivenza – Semi di luce per un futuro che nutre e non uccide” portando il saluto della Comunità Religiosa Islamica Italiana alla comunità Induista, consolidando una vicinanza e una collaborazione che negli ultimi due anni ha visto oltre dieci eventi in diverse città italiane organizzati insieme dall’’Unione Induista Italiana (UII) e dalla CO.RE.IS. (Comunitò Religiosa Islamica) Italiana per il ciclo itinerante “Teofonia. Note di fedi per un’unica armonia”.
“Quando il dialogo non è un teatrino di opportunisti che celebrano solo se stessi – riporta Yahya Pallavicini – allora si può esprimere la profondità di una vicinanza alla sensibilità dell’uomo e della donna per la dimensione del sacro, proprio come dei lumini che si accendono grazie al fuoco e diventano strumenti di maggiore illuminazione per tutti”.
Tra l’incontro del mattino e quello del pomeriggio, che vedranno l’intervento di numerosi politici, rappresentanti religiosi e personalità del mondo culturale alle 14:30 si svolgerà la cerimonia rituale di accensione della Lampada, cui seguirà un interludio artistico con la danza kuchipudi.
Per lo stesso giorno la Gazzetta ufficiale ha pubblicato un’altra festività religiosa. Si tratta della festa della comunità ebraica di Kippur, il digiuno dell’espiazione, il giorno nel quale gli ebrei rinnovano il loro pentimento sincero che anticipa l’accettazione del Perdonatore e il ritorno del Profeta Mosè dal suo popolo con l’integralità benedetta dei precetti. Una particolare coincidenza che vede la convergenza di due festività, quella della più antica tradizione indù e quella della prima comunità del monoteismo che si rifà al Profeta Abramo, l’Ebraismo.
Auguriamo quindi ai fratelli induisti ed ebrei e a noi stessi che queste festività sacre che richiamano alla Luce e al pentimento sincero che anticipa il perdono possano essere l’occasione della nascita della sincerità e dell’illuminazione divina nei cuori di tutti noi.“Il sole, la luna, le stelle, tutte le luci del mondo non potranno mai uguagliare la luce della Conoscenza. Emergiamo dall’oscurità e dall’ignoranza e realizziamo, attraverso la meditazione, la luce eterna dell’anima” (Sri Vidya, citazione ripresa dal sito dell’UII)