Da Abu Dhabi a Washington per Marrakesh: i musulmani si alleano con ebrei e cristiani

5 febbraio 2018

Da Abu Dhabi a Washington per Marrakesh: i musulmani si alleano con ebrei e cristiani

Washington

Oltre 400 religiosi negli USA firmano “Una nuova alleanza globale di virtù” con speciale attenzione alle minoranze religiose nei paesi islamici

Centinaia di leader di diverse religioni si sono ritrovati a Washington da tutto il mondo, dal 5 al 7 febbraio 2018, per l’incontro internazionale “Alliance of Virtue” durante il quale è stata redatta e firmata la “Dichiarazione di Washington” con l’obiettivo di creare un’Alleanza di virtù, di natura globale, “aperta a uomini e donne di ogni fede, etnia e nazionalità, e dedicata ad un’azione congiunta nel servizio per una sostenibile pace, giustizia, compassione e reciproco rispetto”. Vi proponiamo in anteprima il documento e la sua traduzione italiana, scaricabile nel link qui a lato.

L’incontro, ospitato dal Forum for Promoting Peace in Muslim Societies e dal suo Presidente S.E. Shaykh Abdullah Bin Bayyah, è il frutto di un processo partito due anni fa con la storica Marrakesh Declaration, nella quale oltre 350 leader musulmani provenienti da 60 paesi in tutto il mondo ribadivano la determinazione nel proteggere i diritti delle minoranze religiose nei paesi a maggioranza islamica. L’incontro vedeva la significativa partecipazione di 50 prominenti leader religiosi che rappresentavano le varie minoranze religiose presenti negli stati a maggioranza islamica come osservatori, oltre a rappresentanti delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali.

Basandosi sulla Dichiarazione di Marrakesh e con l’intento di allargare anche a Ebraismo e Cristianesimo questa convergenza per una collaborazione sui principi religiosi, il Forum for Promoting Peace in Muslim Societies di Abu Dhabi ha lanciato nel 2017 la “American Peace Caravan” che ha riunito 150leader religiosi americani della famiglia abramitica, portando rabbini, sacerdoti, pastori e imam in città di spicco nel mondo a maggioranza musulmana come Abu Dhabi e Rabat, dove hanno condotto workshop e seminari per rafforzare lo spirito di cooperazione e comprensione reciproca e intraprendere iniziative congiunte negli Stati Uniti.

È attraverso queste tappe e questi sforzi che si arriva oggi alla Alliance of Virtuedi Washinghton, una Alleanza globale della Virtù tra i credenti per il rispetto dei musulmani e l’affermazione dei diritti delle minoranze religiose in tutto il mondo, inclusi i cristiani nei paesi islamici.

Nelle parole dei promotori del Forum: “Tale coalizione sarebbe una rinascita della storica Alleanza della Virtù alla quale ha partecipato il profeta Muhammad prima della sua missione. L’Alleanza è stata costituita per sostenere gli oppressi e difendere le basi della convivenza nella società. Più tardi nella sua vita, il Profeta Muhammad lodò i valori su cui era costruita e dichiarò la sua volontà di partecipare a simili sforzi, se fosse stato invitato a farlo. L’umanità ha un disperato bisogno di una nuova Alleanza di Virtù che comprenda tutti i nostri valori comuni come il rispetto reciproco, l’accettazione della differenza e della diversità, il dialogo e l’impegno. Sarebbe un invito aperto a tutte le persone benintenzionate di tutto il mondo a unirsi e portare speranza per un futuro migliore alla più ampia famiglia umana”.

All’incontro hanno partecipato più di 400 leader, sia statunitensi che internazionali. Invitato dall’Italia anche l’imam Yahya Pallavicini, presidente della COREIS Italiana, proseguendo così un itinerario che da Amman nel 2004, al Vaticano (2008 e 2014), ad Abu Dhabi nel 2015, a Marrakesh nel 2016 fino a Washington 2018 vede il costante contributo anche della rappresentanza dell’intellettualità e dell’ecumenismo dell’Islam rappresentato dalla COREIS Italiana: “Questo ultimo incontro negli USA rappresenta un’ulteriore importante tappa di un percorso che vede alcuni fra i principali leader musulmani nel mondo promuovere piattaforme con ebrei e cristiani – ha affermato il presidente della COREIS – Oggi a Washington è significativo che venga dato un particolare risalto alla Virtù come vocazione religiosa autentica e all’Alleanza come sinonimo di fratellanza operativa. Mi auguro che queste due direttive vengano perseguite seriamente da noi religiosi insieme alla necessità di aiutarsi nella verifica del sacro discernimento”.