Cari amici e amiche cristiani,
Un augurio fraterno per il Santo Natale, segno, anche per noi musulmani, dell’eccezionale nascita di Gesù figlio di Maria, su di loro la Pace.
Questa nascita ci ricorda proprio la Pace vera, come l’ha insegnata lui ai suoi discepoli, di cui onoriamo la santità e la compagnia; una compagnia in un pellegrinaggio che, come credenti, condividiamo fraternamente per un cammino di "rinnovamento spirituale" che possa incidere nella società attraverso la cooperazione tra religioni, popoli e culture. Questa la prospettiva indicata da Papa Francesco per il Giubileo 2025, a cui siamo stati onorati di partecipare attivamente con iniziative di dialogo interreligioso e cooperazione internazionale e istituzionale, promuovendo il tema della speranza e della convivenza pacifica.
È sempre più necessario un sostegno reciproco in una “intelligenza della fede” che sappia arginare le strumentalizzazioni e speculazioni sulle identità religiose che colpiscono e dividono i popoli e i credenti in Oriente come in Occidente.
La celebrazione quest’anno del 60° anniversario della dichiarazione Nostra Aetate, a cui abbiamo preso parte incontrando Papa Leone XIV con delegazioni in rappresentanza della COREIS, ha rilanciato una grande opportunità per superare queste divisioni, secondo l’insegnamento di Papa Leone XIV di non associare l’adorazione in modo esclusivo a nessuna forma specifica, ma di realizzare piuttosto il puro culto del monoteismo, nel rispetto della diversità delle forme, con sincerità di cuore, secondo gli insegnamenti di Gesù di “adorare Dio in Spirito e Verità”.
Essere fratelli e sorelle in questo senso ci sostiene nella fede, nel dialogo e nel servizio per un bene superiore.
Cari saluti di Pace,
Abu Bakr Moretta, Presidente
Imam Yahya Pallavicini, Vicepresidente
