Dalla moschea centrale di Milano, masjid al-Wahid, la moschea dell’Unico, rivolgiamo un saluto fraterno e un augurio di buon lavoro a Frate Francesco Ielpo, Custode di Terra Santa, arrivato a Gerusalemme per iniziare a realizzare la sua nuova missione di servizio e testimonianza spirituale per la Pace e il Bene di tutti i credenti e i cittadini che vivono e visitano quella terra santa.
Vogliamo sostenere la straordinaria umiltà religiosa del Custode che ammette di essere consapevole della distanza che c’è tra l’alta dignità della funzione e i limiti apparenti della propria persona. La scoperta del misterioso incontro tra la nobiltà della funzione spirituale e la forma limitata della persona umana costituisce una tappa cruciale della fede che cresce man mano che l’esercizio della funzione deve affrontare prove di sacrificio, sopravvivenza e interpretazione che sono sempre, grazie a Dio, sovraumane.
In tempi nei quali alcuni individui esprimono deliri di onnipotenza e associano la propria autorevolezza alla gestione totalitaria della giustizia con la guerriglia o con la guerra, riconoscere un uomo di Dio che esprime la chiarezza di una proporzione e di una relazione ordinata tra l’Altissimo e il custode di un Suo centro spirituale, rappresenta un segno benedetto.
Ricordiamo l’onore della visita di Frate Francesco nella sede della nostra moschea di Milano, la nostra conversazione semplice ma profonda nella comune ricerca di emulare i segreti di San Francesco nel suo incontro con il sultano al-Malik al-Kamil Nasiruddin al-Ayyubi e con onestà fraterna cercare di realizzare insieme questa tensione metafisica nella declinazione delle sfide religiose in Occidente.
E adesso auguri in Medio Oriente, a Gerusalemme, centro spirituale per credenti ebrei, cristiani e musulmani ma anche città di quartieri abitati da cittadini, professionisti e commercianti, giovani e adulti, condizionati dalla diffidenza e dall’odio nei confronti del prossimo.
Terra Santa o spazio di sacrilegio? Luogo di rispetto e pellegrinaggio o di corruzione e tradimento?
Rappresento la COREIS come membro del Consiglio Europeo dei Leader Religiosi ECRL, presieduto dal vescovo Kari Mangrud Alvsvag della Chiesa Luterana di Norvegia, che recentemente ha ribadito “le preoccupazioni per il numero di defunti a Gaza, soprattutto bambini e donne, e ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale e alle autorità religiose per una azione congiunta che possa far cessare la violenza, garantire l’accesso agli aiuti umanitari e restaurare la dignità umana. Che la Pace torni tramite il dialogo e il rispetto dei diritti umani!”
Denunciamo l’ostinazione a non volere la pace, a non volere la propria liberazione e neppure quella degli ostaggi, a voler distruggere tutto e uccidere tutti, ad affermare le proprie condizioni sempre differenti, sempre incoerenti, sempre assurde e sempre drammatiche, nel mercanteggiare tra innocenti e prigionieri, a voler ossessivamente dimostrare la maggiore ingiustizia dell’altro oppure il peggiore vittimismo e a gareggiare per perpetrare i più vili atti di crudeltà.
Papa Leone XIV ha chiesto di cessare il fuoco e abbandonare la folle logica delle armi, all’esercito del Governo di Netanyahu. Ha chiamato il presidente palestinese Mahmoud Abbas per solidarizzare sul rispetto degli aiuti umanitari e sulla protezione dei luoghi sacri.
Bisogna ricominciare dalla testimonianza della sacralità della vita e dalla santità della terra come espressione benedetta della presenza di Dio e collaborare per amministrare insieme la custodia di questo deposito che non appartiene a nessuno in esclusiva e contro l’altro, ma ci è stato affidato come occasione per coltivare e riconoscere la dinamica della scienza sacra, la realizzazione della vera Pace, la vittoria dello Spirito sui contenziosi di avidità territoriale e sulle speculazioni di metodi alternativi a quelli della vera religione, alternativi al messaggio del monoteismo di Abramo.
Quel messaggio che scoprirà un rinnovamento inedito della sua realizzazione nell’avvento cristico e messianico annunciato nelle diverse Rivelazioni affidate ai discendenti di Abramo, custodito in quella Terra Santa dove i segni dei prossimi eventi escatologici sembrano dispiegarsi in maniera sempre più palese.
Un saluto a frate Ibrahim Faltas e un augurio di Pace e buon lavoro al nuovo Custode di terra santa Frate Francesco Ielpo.
Imam Yahya Pallavicini
Consiglio Guide Religiose COREIS
Abd al-Ghafur Masotti
Responsabile per il Dialogo Interreligioso COREIS