Messaggio da parte di Shaykh Yahya Cholil Staquf alla COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana


Saluti a tutti voi, dai vostri fratelli e sorelle indonesiani di Nahdlatul Ulama.

Lode ad Allah (swt.) per averci rivelato il prezioso dono dell'Islam, in modo che possiamo beneficiare e condividere le sue immense benedizioni con gli altri, sforzandoci di promuovere il benessere spirituale e materiale di tutti, musulmani e non musulmani allo stesso modo.

Perché ogni essere umano è creato uguale. Siamo tutti figli di Adamo, la cui natura originaria (fitrah) ci spinge ad adorare Allah, a conoscere e rispettare gli altri e a desiderare la fratellanza umana universale (ukhuwwah basyariyah). Siamo fratelli, destinati a vivere fianco a fianco nella prosperità e nella pace.

Nel suo ultimo sermone - a Mina durante il Pellegrinaggio dell’addio - il Profeta (saw.) disse: “Oh uomini! Il nostro Dio è Uno e nostro padre, il profeta Adam, è uno ".

Il Messaggero di Allah non ha detto: "Oh musulmani!" oppure "Oh arabi!" Piuttosto, ha usato il suo sermone finale per invocare la nostra comune origine e esortarci a vivere pacificamente gli uni con gli altri.

Nel corso del tempo, questo messaggio profetico di rahmah (amore e compassione universale) è stato ampiamente dimenticato a causa dell'avarizia dell'uomo, che, nel suo desiderio di godere del piacere ed evitare il dolore, si arrende all'egoismo, commette ingiustizie e persegue il potere cercando solo gratificazione personale.

Quando cercano di dominare gli altri, gli uomini trasformano tutto ciò che è prezioso in armi con cui colpire i loro nemici, compreso ciò che è più prezioso, la religione stessa.

Se dimentichiamo che il messaggio principale dell'Islam è la rahmah, la misericordia, allora potremmo essere tentati di utilizzare come armi la storia e la nostra identità religiosa. Ma farlo significa cedere ai suggerimenti dell'ego ed farsi guidare da uomini spiritualmente ignoranti. Significa ignorare la fitrah, la nostra natura, e la chiamata di Allah a seguire la retta via dell'Islam. Questo è il pericolo rappresentato da chiunque cerchi di armare la religione per ottenere vantaggi politici.

Abbracciare la propria identità “tribale” piuttosto che il messaggio unificante e primario dell'Islam (rahmah) è come intraprendere un cammino disastroso sia spiritualmente che politicamente. In un'epoca di armi nucleari, chimiche e biologiche di distruzione di massa, non possiamo permetterci di ripetere i tragici conflitti del passato. Non possiamo permetterci di continuare il ciclo di odio, tirannia e violenza che ha afflitto l'umanità da tempo immemorabile.

Dovremmo invece seguire l'esortazione del Profeta a scegliere la rahmah (amore e compassione universale) e la pace. L'Islam umanitario è un movimento globale che cerca di riportare la rahmah al suo legittimo posto quale messaggio principale dell'Islam, affrontando elementi obsoleti e problematici all'interno dell'ortodossia islamica che si prestano alla tirannia. Questi sforzi si integrano in un'iniziativa molto più ampia volta a rifiutare qualsiasi forma di tirannia e favorire l'emergere di una civiltà globale dotata di un carattere nobile.

L'ispirazione per l'Islam umanitario è l'esempio unico dei Wali Songo ("i Nove Santi") del XV e XVI secolo che predicarono l’Islam Nusantara ("Islam delle Indie Orientali") - radicato nel principio della rahmah - sottolineando la necessità di contestualizzare gli insegnamenti islamici adattandoli alle realtà in continua evoluzione dello spazio e del tempo, presentando l'Islam non come un'ideologia suprematista o un veicolo di conquista, ma piuttosto come uno dei tanti percorsi attraverso i quali gli esseri umani possono raggiungere la perfezione spirituale.

Il 21 ° secolo offre ai musulmani un'opportunità senza precedenti di cooperare con i non musulmani - con vantaggio reciproco e su scala veramente globale - e quindi adempiere alla missione profetica, che era quella di perfezionare la struttura morale dell'umanità e di servire come una benedizione per tutta la creazione (raḥmatan lil-'ālamīn). Non dobbiamo essere ostaggi del passato. Possiamo scegliere di creare un mondo migliore. Possiamo scegliere di seguire il nobile esempio del nostro Profeta (saw.) E lasciare un'eredità diversa e più luminosa alle generazioni future. Questa è la scelta che ci attende.

WaLlahu A'lam. Dio solo conosce la verità di tutte le cose.

Jakarta, 12 agosto 2020