«Valori comuni»: l’Europa ai leader religiosi sulla migrazione

29 novembre 2016

«Valori comuni»: l’Europa ai leader religiosi sulla migrazione

Bruxelles

Martedì 29 novembre a Bruxelles il primo vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans ha ospitato la 12a riunione annuale ad alto livello con oltre venti leader religiosi di tutta Europa per discutere sul tema "Migrazione, integrazione e valori europei". L’imam Yahya Pallavicini presidente della COREIS invitato anche quest’anno per l’Islam italiano.

“I leader religiosi svolgono un ruolo vitale nel favorire l’integrazione e la partecipazione di tutti i membri dei loro gruppi in Europa quali europei a pieno titolo, indipendentemente dalle loro origini e dal loro credo”, ha sostenuto Timmermans. “Attraverso questi dialoghi possiamo identificare i valori comuni fondamentali che ci uniscono, anziché sottolineare ciò che ci divide”.

Le discussioni – riporta la Commissione – hanno spaziato dalle sfide poste da fenomeni quali il populismo e l’intolleranza al ruolo essenziale dell’istruzione. I leader hanno convenuto di collaborare strettamente con la Commissione per garantire l’adesione ai valori europei nel contesto della migrazione e dell’integrazione.

Assieme agli oltre venti rappresentanti religiosi dell’ebraismo, cristianesimo ortodosso, cattolico e protestante, islam e induismo, erano presenti anche il vicepresidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani e Jan Figel, nominato a maggio dalla Commissione Ue «inviato speciale per la promozione della libertà di religione e di credo al di fuori dell’Unione Europea».

Ringraziamo il Vicepresidente Frans Timmermans per aver rinnovato anche quest’anno l’invito alla COREIS Italiana a prendere parte attivamente a questa prestigiosa piattaforma di dialogo, unica nel suo genere. Il dialogo fra le istituzioni e le diverse componenti religiose europee rappresenta in effetti la chiave per far sì che i principi universali della spiritualità, di cui l’Islam è ed è stato testimone per secoli in Europa, possano ancora essere d’ispirazione anche ai politici nella tutela dei valori condivisi e delle minoranze.

Quello di martedì è stato il 12º di una serie di incontri annuali varati dalla Commissione nel 2005. Il dialogo con le chiese, le religioni, le organizzazioni filosofiche e non confessionali è stato sancito dall’articolo 17 del trattato di Lisbona a partire dal 2009 (maggiori informazioni a questo link).