A un anno dalla dichiarazione di Abu Dhabi: quali prospettive?

5 febbraio 2020

A un anno dalla dichiarazione di Abu Dhabi: quali prospettive?

Zagabria

In occasione del primo anniversario della Dichiarazione di Abu Dhabi sulla Fratellanza umana firmata nel febbraio 2019 da Papa Francesco e il grande imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb, la Lega Musulmana Mondiale ha organizzato a Zagabria il 4 e 5 febbraio una conferenza internazionale sul tema "La fratellanza umana per promuovere la Sicurezza e la Pace”

Kolinde Grabar Kitarovic, Presidente della Repubblica della Croazia, ha guidato i due giorni di lavori con il Segretario generale della Lega Musulmana Mondiale Muhammad bin Abd al-Karim al-Issa, approfondendo possibili ricadute del messaggio di Abu Dhabi sulla sicurezza e la lotta al radicalismo, all’odio e alla violenza del fanatismo ideologico e dell’estremismo armato.

In Croazia, paese con la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea, sono intervenuti fra gli altri anche il Presidente del Consiglio Superiore Islamico dell’Algeria, BouabdAllah GhoulamAllah, il Ministro per gli affari religiosi degli EAU, Muhammad Matar Al-Kaabi, il mufti della Repubblica Araba d’Egitto, Shawki Allam, il segretario generale del KAICIID, Faisal bin Muammar, il Presidente dell’Ufficio per l’Islam del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Monsignore Khaled Akasheh, il Presidente della Conferenza Episcopale e il nunzio apostolico in Croazia. Presenti le rappresentanze dei mufti e dei leader religiosi musulmani d’Europa (Russia, Svezia, Serbia, Bulgaria, Ukraina, Kosovo, Grecia, Albania, Lituania, Slovenia, Bosnia, Italia e Croazia) e della comunità ebraica.

Dall’Italia, invitato dalla Lega Musulmana Mondiale, il Presidente della COREIS Italiana, imam Yahya Pallavicini, ha distribuito il commento dei 22 musulmani internazionali a sostegno della dichiarazione di Abu Dhabi (www.christians-muslims.com) e ha ricordato la sua partecipazione l’anno scorso negli Emirati Arabi Uniti accanto a centinaia di rappresentanti musulmani e cristiani da tutto il mondo.

“Ricordo una testimonianza recente del Cardinale Ayuso che giustamente evidenziava come il messaggio universale sulla Fratellanza debba andare oltre Abu Dhabi e riguardare anche le altre confessioni religiose, tutti i credenti e le persone sensibili alla cultura del dialogo. La nuova leadership della Lega Musulmana Mondiale, la Lega Muhammadiah del Regno del Marocco, l’Istituzione di al-Azhar, il Forum per la Pace dello shaykh AbdAllah bin Bayyah, sono solo alcune espressioni che ricercano un accordo per una fratellanza interna e con il prossimo, nel rispetto della sacralità della vita e nella coerenza allo spirito e all’intelligenza della fede religiosa”.

"Il sovranismo e il giustizialismo - ha affermato inoltre l’imam Pallavicini a Zagabria - sono invece solo maschere dell’ignoranza. Ricordo con Ahmad Abbadi e il rabbino David Rosen il successo della nostra fratellanza tra imam e rabbini per la Pace fin dal 2005 a Bruxelles, quando accompagnavo il mio maestro e padre shaykh Abd al-Wahid Pallavicini. Già allora non mancarono sterili critiche e boicottaggi faziosi ma l’intenzione di distinguere tra vera religione e falsa politica per favorire la conoscenza e la pace devono continuare a prevalere tramite interpreti coraggiosi e autentici”.

Il segretario generale della Lega Musulmana Mondiale, Muhammad bin Abd al-Karim al-Issa, ha presentato a Zagabria la testimonianza “Come Auschwitz ha unito ebrei e musulmani” in merito alla sua visita ad Auschwitz la settimana scorsa per onorare la memoria delle famiglie di ebrei perseguitate e uccise. Si è trattato di un evento straordinario su iniziativa dell’American Jewish Council e la partecipazione di Ahmad Abbadi dal Regno del Marocco, Muhammad al-Husseini dal Libano, Imam Muhammad Majid dagli USA, il mufti della Polonia Ahmad Tomasz e una rappresentanza di ebrei e musulmani dagli USA.

“Ci siamo riuniti - hanno scritto David Harris dell'American Jewish Council e al-Issa - credendo che il mondo abbia un estremo bisogno di una maggiore comprensione e cooperazione interreligiosa: i terribili attacchi agli ebrei a Pittsburgh, San Diego, Jersey City, Monsey e Halle, Germania, il genocidio contro i musulmani rohingya in Myanmar, il massacro dei fedeli musulmani a Christchurch, in Nuova Zelanda e l'uccisione di cristiani che celebrano la Pasqua in Sri Lanka dimostrano la minaccia globale che stiamo affrontando tutti. In ebraico, parliamo di "tikkun olam". In arabo, "islah". Ognuno di noi esige di riparare il mondo attraverso l'educazione e l'azione, tra le nostre stesse comunità. Vedendo i segni dell’inconcepibile dolore accaduto 75 anni fa qui ad Auschwitz dove morirono 1 milione di ebrei, come musulmani e ebrei li ricordiamo. E onoriamo i loro ricordi dando testimonianza, unendo le braccia e dicendo "Mai più”.