Appello di 80 rabbini per Gaza. Il sostegno del Consiglio guide religiose della COREIS

Pubblicato il 22 agosto 2025

Appello di 80 rabbini per Gaza. Il sostegno del Consiglio guide religiose della COREIS

I membri del Consiglio delle Guide Religiose della COREIS hanno ricevuto questa mattina venerdì 22 agosto il testo di un appello scritto da alcuni rabbini ortodossi internazionali con un richiamo coraggioso e coerente sulla crisi umanitaria di Gaza. Sosteniamo questo dovere comune di testimonianza alla chiarezza morale dei religiosi proposto da alcuni maestri dell’ebraismo contemporaneo tra i quali salutiamo con fratellanza gli amici rabbini Melchior, Rosen e Schudrich, compagni storici di dialogo tra ebrei e musulmani in Europa e nel mondo.

La concomitanza odierna con l’invito di Papa Leone XIV alla preghiera e al digiuno per il disarmo dei conflitti e per la Pace a cui ha aderito anche la Conferenza Episcopale Italiana ci fa convergere, anche come musulmani italiani, nella responsabilità di ogni ministro di culto come interprete autentico della Parola di Dio nel servire la benedizione del Principio comune di una “immagine divina” per “praticare rettitudine e giustizia”, sostenuti dalla carità nei confronti degli afflitti e dalla chiara dissociazione nei confronti dei criminali.

Oggi nel nostro sermone del venerdì nelle moschee d’Italia preghiamo per la sopravvivenza delle famiglie palestinesi a Gerusalemme e a Gaza e per il rilascio incondizionato degli ostaggi israeliani mentre chiediamo ai politici di disarmare i terroristi senza mai sterminare militarmente la dignità e la vita di qualsiasi popolo.

Imam Yahya Pallavicini, imam Abd al-Basit Ouro, imam Ahmad Tabakovic, imam Mamadou Penda Thiam, imam Mokhtar Diop, Sajjad Hussein Shah e Tanveer Asghar (associazione Muhammadiah), imam Md Zahirul Haque, imam Abd al-Wadoud Gouraud, imam Hamid Abd al-Qadir Distefano, imam Mustafa Abd al-Adil Roma, imam Mikail Mocci, Karima Dispoto, IlhamAllah Ferrero, Halima Rubbo

  

Un appello alla chiarezza morale, alla responsabilità e a una risposta ebraica ortodossa di fronte alla crisi umanitaria di Gaza

(Da Gerusalemme, traduzione italiana di Asianews) La crisi umanitaria che si sta consumando a Gaza è una delle più gravi della storia recente. Sebbene sia iniziata con il terribile attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023 - un atto brutale, che ha giustamente richiesto una forte risposta militare e la richiesta di rilascio degli ostaggi - ciò non esime il governo israeliano dall’assumersi la propria parte di responsabilità per le profonde sofferenze della popolazione civile di Gaza.

Le azioni di Hamas hanno ripetutamente dimostrato un cinico disprezzo per la vita delle persone che sostiene di rappresentare, utilizzando i civili come scudi umani e rifiutando le proposte di cessate il fuoco. Tuttavia, la prolungata campagna militare di Israele, che ormai si avvicina ai due anni, ha devastato Gaza. Il bilancio delle vittime è in aumento con perdite di vite umane molto significative, e la limitazione degli aiuti umanitari da parte di Israele, che a volte ha completamente bloccato l’ingresso di cibo e forniture mediche, ha fatto sorgere lo spettro di una prossima carestia. Affermiamo che i peccati e i crimini di Hamas non esonerano il governo di Israele dal suo obbligo di compiere tutti gli sforzi necessari per prevenire la fame di massa.

Vi sono stati mesi in cui Israele ha bloccato i convogli umanitari, partendo dal presupposto errato che aumentare le sofferenze avrebbe portato alla resa di Hamas. Il risultato è stato invece un aggravarsi della disperazione. La giustificata rabbia nei confronti di Hamas è stata pericolosamente amplificata da alcuni estremisti fino a trasformarsi in un sospetto generalizzato nei confronti dell’intera popolazione di Gaza, compresi i bambini, bollati come futuri terroristi. Nel frattempo, a Yehuda e Shomron la violenza dei coloni estremisti ha provocato l’uccisione di civili e costretto gli abitanti dei villaggi palestinesi ad abbandonare le loro case, destabilizzando ulteriormente la regione.

In mezzo a questa devastazione, l’assenza di una chiara visione postbellica da parte del primo ministro Netanyahu ha permesso alle voci più estreme del governo israeliano, compresi i ministri della comunità sionista religiosa, di riempire il vuoto con proposte inquietanti.

Fra queste vi sono anche l’esilio “volontario” forzato dei palestinesi da Gaza e il sacrificio degli ostaggi israeliani rimasti, nel perseguimento di una sfuggente “vittoria totale”.

Questo momento richiede una voce diversa, fondata sui nostri valori ebraici più profondi e informata dalla nostra traumatica storia di vittime di persecuzioni.

Gli ebrei ortodossi, fra i più devoti sostenitori di Israele, hanno una responsabilità morale unica. Dobbiamo affermare che la visione ebraica di giustizia e compassione si estende a tutti gli esseri umani. La nostra tradizione insegna che ogni persona è creata b’tzelem Elokim, a immagine divina. Siamo i discendenti spirituali di Abramo, scelti per seguire il cammino di Hashem, “per praticare la rettitudine e la giustizia” (Genesi 18,19). Permettere che un intero popolo muoia di fame è in netto contrasto con questo insegnamento.

Mentre riflettiamo su Tisha B’Av, le parole dei nostri profeti risuonano con rinnovata urgenza. L’Haftarah di Shabbat Chazon ci ricorda: “Sion sarà redenta attraverso la giustizia, e coloro che torneranno a lei attraverso la rettitudine” (Isaia 1,27). E nel mattino di Tisha B’Av, la voce del profeta Geremia riecheggia nelle nostre preghiere: “I saggi non si facciano gloria della loro saggezza... ma di questo: che mi comprendono e mi conoscono, che io sono il Signore che pratica la bontà, la giustizia e la rettitudine sulla terra, perché in queste cose mi compiaccio” (Geremia 9,23).

Queste non sono solo frasi poetiche. Sono i fondamenti del nostro imperativo etico: esigere politiche che difendano la dignità umana, fornire aiuti umanitari ovunque sia possibile e denunciare apertamente quando le azioni del nostro governo contraddicono i precetti morali della Torah, per quanto doloroso possa essere accettarlo.

Il futuro di Israele dipende non solo dalla sua forza militare, ma anche dalla sua chiarezza morale. Facciamo sentire la nostra voce a favore della giustizia, della rettitudine e della pace per tutti i popoli, anche e soprattutto nei momenti più difficili.

 

Elenco dei firmatari:

  • Rabbi Yosef Blau

  • Rabbi David Bigman

  • Chief Rabbi Michael Schudrich

  • Chief Rabbi Michael Melchior

  • Chief Rabbi Jair Melchior

  • Rabbi Joav Melchior

  • Chief Rabbi David Rosen (former CR)

  • Rabbi Dr. Shmuly Yanklowitz

  • Rabbi Dr. Yitz Greenberg

  • Rabbi Hyim Shafner

  • Rabbi Daniel Landes

  • Rabbi Herzl Hefter

  • Rabbi Shua Mermelstein

  • Rabbi Yoni Zolty

  • Rabbanit Mindy Schwartz Zolty

  • Rabbi Frederick L Klein

  • Rabbi Yosef Kanefsky

  • Rabbi Michael Whitman

  • Rabbi Dr. Jeremiah Unterman

  • Rabbi Barry Dolinger

  • Rabbi David Silber

  • Rabbi Yonatan Neril

  • Rabbi Ysoscher Katz

  • Rabbi Isaac Landes

  • Rabbi David Polsky

  • Rabbi Baruch Plotkin

  • Rabbi Mikey Stein

  • Rabbi Elliot Kaplowitz

  • Rabbi Ariel Goldberg

  • Rabbi Ben Birkeland

  • Rabbi Ralph Genende

  • Rabbi David Glicksman

  • Rabbi Dr. Donniel Hartman

  • Rabbi Dr. Martin Lockshin

  • Rabbi Dr. Pinchas Giller

  • Rabbi Avidan Freedman

  • Rabbi Daniel Raphael Silverstein

  • Rabbi Dr. Shalom Schlagman

  • Rabbi Dr. Daniel Ross Goodman

  • Rabbi Aaron Levy

  • Rabbi Chaim Seidler-Feller

  • Rabbi Dr. Mel Gottlieb

  • Rabbi Dr. Joshua Feigelson

  • Rabbi Jonah Winer

  • Rabbi Dr. Michael Chernick

  • Rabbi Dr. Eugene Korn

  • Rabbi Hanan Schlesinger

  • Rabbi Elhanan Miller

  • Rabbi Joel Hecker

  • Rabbi Michael Gordan

  • R. Sofia Freudenstein

  • Rabbi David Levin-Kruss

  • Rabbanit Myriam Ackermann-Sommer

  • Rabba Ramie Smith

  • R. Shayna Abramson

  • Rabbi Zachary Truboff

  • Rabbi David A. Schwartz

  • Rabbi David Jaffe

  • Rabbi Steve Greenberg

  • Rabbi Gabriel Kretzmer Seed

  • Rabbanit Rachel Keren

  • Rabbi Benyamin Vineburg

  • Rabba Dr. Lindsey Taylor-Guthartz

  • Rabbanit Leah Sarna

  • Rabbi Dr. Wendy Zierler

  • Rabbanit Sarah Segal-Katz

  • Rabbi Shimon Brand

  • Rabba Melissa Scholten-Gutierrez

  • R. Emily Goldberg Winer

  • R. Dr. Erin Leib Smokler

  • Rabba Adina Roth

  • R. Dr. Meesh Hammer-Kossoy

  • Rabbi Drew Kaplan

  • Rabbi Dina Najman

  • Rabbi Emile Ackermann

  • Rabbi Daniel Geretz

  • Rabbanit Sarah Segal-Katz

  • Rabbanit Tali Schaum Broder

  • Rabbi Max Davis

  • Rabbi Tyson Herberger

  • Rabba Aliza Libman Baronofsky

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