Risposta dell'Imam Yahya Pallavicini al Card. Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini

15 agosto 2024

Risposta dell'Imam Yahya Pallavicini al Card. Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini

Leggi il messaggio del Card. Pierbattista Pizzaballa


Eminenza Cardinale Pizzaballa, 
Patriarca di Gerusalemme dei Latini,

La saluto con l’augurio di Pace e di ogni bene,

alcuni amici mi hanno trasmesso la sua lettera con la preghiera in occasione della celebrazione dell’Assunzione di Maria Vergine in cielo. Grazie di questo messaggio!

Questa lettera mi ha ricordato il nostro incontro più recente a Gerusalemme. Che tappe e che luoghi hanno caratterizzato la storia dei nostri incontri e della nostra amicizia tra un cristiano e un musulmano: Assisi, Roma, Milano, Gerusalemme! Ero appena stato a Kiev meno di due mesi dall’invasione russa dell’Ucraina nella prima visita ufficiale di una delegazione interreligiosa internazionale, in autobus da Varsavia! La propaganda russa proclamava la salvezza dell’Occidente dalla corruzione della filosofia profana mentre alcuni europei pensavano come ritorsione di boicottare la letteratura di Dostoevskij, due narrative prive di verità, tanto per illudere e contrapporre i popoli e i militari, distruggere la vera fede e ogni cultura. Nel nostro incontro a Gerusalemme, le avevo chiesto di trovare modi per reagire spiritualmente a questa assurda “benedizione delle armi” contro l’Ucraina e evitare di appiattire l’Europa con l’assenza del sacro. Mi aveva risposto che la secolarizzazione sta soffocando le possibilità di salvezza dell’Occidente. 

Adesso, questa sua lettera ci descrive “l’odio, il rancore, il disprezzo, la violenza, il dolore, la rabbia” in Medio Oriente ma soprattutto la grande “difficoltà di trovare persone e istituzioni con le quali sia possibile dialogare di futuro e relazioni serene”. Da Mosca a Kiev, a Gerusalemme, sia l’Occidente che l’Oriente sembrano diventare prigioni per persone che non devono più pensare, non devono più sperare, collaborare, pregare lo stesso Dio e praticare gli stessi valori universali. Nonostante ciò, credo che, con pietà spirituale, dobbiamo coltivare la nostra responsabilità di testimoniare una possibilità di salvezza nel patrimonio dottrinale e rituale della religione e della fratellanza e sostenere e sensibilizzare le nostre Istituzioni politiche alla saggezza. Tutti dicono agli altri di evitare la “escalation” ma nessuno è mai disposto a smettere di essere asservito al giogo delle provocazioni e delle ritorsioni tra terroristi e superpotenze multinazionali. 

Per l’educazione tradizionale che ho ricevuto sembra che ci siano onde che vogliano accelerare la fine del ciclo provocando il caos, occultando le possibilità intellettuali in ogni persona e invertendo la direzione della fede nel Principio nella direzione opposta e alternativa. La storia dell’Islam ci insegna che a Makkah il messaggero dell’Islam ha ripristinato il culto sincero al puro monoteismo distruggendo un pluralismo di idoli pagani. In quella circostanza, una tradizione narra che una icona con l’immagine della vergine Maria e suo figlio Gesù venne presentata al Profeta Muhammad. Lui stese la sua mano protettrice davanti a questa raffigurazione sacra insegnando alla sua comunità il rispetto dei simboli religiosi autentici rispetto alle volgari moltiplicazioni di idoli sterili. I maestri musulmani degli ordini contemplativi islamici ci insegnano tuttora che esiste una straordinaria affinità spirituale tra la vergine Maria e il profeta Muhammad, a sostegno e protezione della Rivelazione divina. Riconoscere queste corrispondenze provvidenziali aiuta ogni credente nel cambiamento della mentalità e argina le corruzioni del pensiero che si atrofizza in un folle orgoglio distruttivo.

Grazie di invitarci alla “preghiera per la riconciliazione e la pace” e alla ricerca di “intercessione per uno squarcio di luce”. La cessazione dei conflitti potrà arrivare, a Dio piacendo, da questo ritiro, da un distacco sincero e serio dai nostri accanimenti ottusi e dalle nostre ossessioni di potere ostinato, mettendo da parte le ideologie contrapposte che vogliono prevaricare l’altro con la supremazia di un metodo esclusivo e alternativo alla regola e all’Ordine. Ridimensioniamo la presunta assolutezza degli ideali di giustizia sulla terra secondo il monopolio interpretativo di un amministratore unico che rischia di rappresentare la parodia del Messia.

Preghiamo Dio, ebrei, cristiani e musulmani per la salvezza dell’anima e per l’integrità della mente e per l’onore del dono della vita, riscoprendo un servizio comune e il beneficio di una comunicazione purificata dalle ipocrisie, nel riconoscimento di una fondamentale compagnia spirituale e umana.

Grazie di questa occasione, ricambio gli auguri di ogni bene e di Pace.

Buona festa dell’ascensione ai nostri fratelli e sorelle nel Cristianesimo in Oriente e in Occidente!

Imam Yahya Pallavicini

Scarica il documento in PDF