La COREIS con il CICI (Grande Moschea di Roma) e l'UCOII di nuovo insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Pubblicato il 24 giugno 2022

La COREIS con il CICI (Grande Moschea di Roma) e l'UCOII di nuovo insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Dopo la firma dei Protocolli tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e le confessioni religiose nel Maggio del 2020 il presidente della COREIS, imam Yahya Pallavicini, ritorna a Palazzo Chigi su invito della Coordinatrice Nazionale per la lotta contro l'antisemitismo, Prof.ssa Milena Santerini.

Oggetto dell'incontro, la presentazione della Strategia Nazionale di lotta all'antisemitismo che segue di pochi giorni l'inaugurazione a Milano del CDEC Centro di Documentazione Ebraica accanto al Memoriale della Shoah.

Nella complessità delle diffuse discriminazioni che la società italiana e internazionale deve affrontare, l'odio delle leggi razziali e la violenza dell'olocausto, assumono un carattere di richiamo tremendo sulle possibilità bestiali dell'animo umano di manipolare il diritto e la politica per organizzare uno sterminio di massa e una esclusione sociale da ogni campo e livello della vita pubblica. La presunta "colpa" di esistere e di appartenere ad una nobile tradizione e specifica identità religiosa è la propaganda dell'antisemitismo in Italia, Europa e nel resto del mondo contemporaneo. La COREIS continua la sua lealtà senza ambiguità alla fratellanza con il popolo ebraico nel riconoscimento di una comune radice e affinità benedetta nel monoteismo del Patriarca Abramo e del valore spirituale, scientifico, culturale e sociale dell'ebraismo italiano protagonista mondiale di custodia e di ritrasmissione e sviluppo del patrimonio tradizionale ebraico.

Nel corso dell'incontro con la coordinatrice Santerini per la lotta contro l'antisemitismo, l'imam Pallavicini ha anche voluto testimoniare la preoccupazione per la condizione crescente di analfabetismo religioso che diventa un terreno fertile per associare  in modo perverso, ignoranza e discriminazione o, peggio ancora, per pretendere dai religiosi un esame di compatibilità, moderazione e sudditanza acritica alla modernità di un pensiero dominante. Libertà religiosa e pluralismo religioso non possono essere barattabili con una artificiosa e superficiale omologazione laicista di standard di cittadinanza che nega alla pratica religiosa la sua legittima e degna osservanza. Quest'ultima posizione trova un forte eco nelle attività congiunte in Europa del MJLC Muslim-Jewish Leaders Council con sede a Vienna.