Sermoni

Fermezza d'intenti

Voi che credete, quando incontrerete un esercito di nemici siate saldi, e invocate molto Allah affinché abbiate successo.

Surat al-anfal, il bottino, VIII: 45.


O credenti, benvenuti ad una nuova occasione per consolidare la solidità della fede.

Il versetto recitato oggi viene dalla surat al-anfal, la surat del bottino. Il titolo di questa surat ci porta a Madinah quando il profeta Muhammad () ha ricevuto questa Rivelazione e fa riferimento anche alla battaglia di Badr che segna una prima vittoria della nascente comunità dei musulmani davanti alle aggressioni dei meccani pagani. Questa vittoria ci permette di riconoscere il favore di Allah e il concorso degli angeli e imparare come controllare e amministrare il bottino evitando attrazioni dell’anima o rivendicazioni passionali.

Secondo il commentario di al-Razi () questo versetto rinnova l’invito al ricordo di Allah in tutte le circostanze comprese le situazioni di crisi e conflitto dove il cuore potrebbe essere distratto dalla pena e svuotato di pace. Il ricordo di Allah e dell’adorazione dei musulmani è un richiamo fondamentale per pregare per un conforto, una speranza, una forza superiore che permetta alla prova di essere affrontata, superata e vinta, ridimensionando le avversità. L’intenzione di ricordare Allah apre alla vittoria e alla prosperità di una presenza costante di sostegno che rappresenta un sostegno solido e non aleatorio come quello che le apparenze o le scorciatoie di questo basso mondo suggeriscono.

Thabata, siate saldi, mantenete la posizione di credenti anche davanti alle provocazioni, agli attacchi, compromessi e corruzioni del nemico. Si tratta di un verbo di protezione, di conforto, di sostegno, suggerito anche in momenti di crisi e di malattia diffusa. Bisogna mantenerci saldi nella fede sul Principio e sull’appartenenza alla compagnia spirituale del Profeta () e sulla salute e sulla cura che Allah e i suoi angeli mantengono.

Idh yuHi rabbuka ila al-mala’ikati anni ma’akum fa-thabbitu alladhina amanu

Ricorda quando il tuo Signore ha rivelato agli angeli: “Io sono con voi, rendete saldi i credenti” (VIII: 12)

Proseguendo nel suo commento su questo altro versetto sempre della surat al-anfal, Fakhr al-din al-Razi () si concentra sull’espressione di Allah: anni ma’akum, Io sono con voi. Dal contesto della narrazione sembra che Allah riveli agli angeli che Lui è con loro ma, secondo il nostro commentatore, gli angeli sono strumenti di ritrasmissione ispirata della Rivelazione da Allah e quindi Allah si rivolge ai destinatari dell’invio affidato agli angeli. Così Allah richiama e consola i credenti nell’avere fede nella Rivelazione perché Allah, con i Suoi angeli, è con loro, è con i musulmani che beneficiano della Rivelazione di Allah. In questo caso, la solidità nei cuori dei credenti è trasmessa dal Profeta () che ha ricevuto in anticipo dagli spiriti angelici conferma e rassicurazione sulla vittoria finale e, parallelamente, dalla presenza angelica nel loro naturale sostegno alla Rivelazione nella quale i credenti attingono ispirazione. Entrambe queste influenze spirituali, quella della conduzione del Profeta () e quella degli angeli che sono presenti nella ritrasmissione dell’ispirazione a sostegno della fede nella Rivelazione di Allah, sono forze vincenti sull’opposizione dei demoni. Questi ultimi, invece, cercano di stimolare nell’anima la mancanza di fermezza d’intenti, la distrazione dalla Rivelazione e dalla Profezia e il dubbio sulla presenza e l’efficacia di Allah con i Suoi angeli.


Cari fratelli e sorelle,

Si rifletta e si impari come la scienza sacra ci porge e ci ritira il bottino accompagnandoci ad accettare e gestire entrambe le possibilità, l’offerta e la privazione, con una disposizione e un metodo che non sono mai psichici, né profani.

Si rifletta sul servizio degli angeli che vengono inviati ad ispirare la certezza della presenza di Allah con i credenti, in Verità Allah è con loro, anni ma’akum. Sono gli stessi angeli che vengono inviati dallo stesso Signore per richiamare con forza i miscredenti al timore per la loro dimenticanza e opposizione anticipando il segno del castigo tremendo.

Si rifletta sul verbo thabata che accomuna questi due versetti della surat al-anfal: essere saldi davanti ai nemici, nel ricordo di Allah e nella certezza che Lui è con noi e si prende cura dei credenti nelle varie prove della vita, compresa la cura della salute.

AbdAllah ibn Amr () narra che il Profeta Muhammad () ha detto: “Coloro che praticano la misericordia, accedono alla misericordia dell’infinitamente Misericordioso. Dimostratevi misericordia tra le genti sulla terra, Colui che è nei cieli sarà Misericordioso verso di voi.” Trasmesso da Abu Dawud ().

Si faccia attenzione ad interpretare bene questa tradizione! Secondo una prospettiva profana, potrebbe sembrare uno scambio di benefici: se il musulmano dimostra misericordia tra le genti della terra, allora Allah sarà misericordioso verso di lui. Ci sono due errori: la misericordia di Allah non dipende dalle azioni o dalle dimostrazioni dei credenti. Secondo, se il musulmano si comporta in modo misericordioso solo per dimostrare ad Allah di esserlo e poter guadagnare in cambio la Sua Misericordia, non riuscirà a testimoniare né ad interpretare la misericordia tra le genti perché la sua intenzione è viziata da un calcolo commerciale di natura profana, vale a dire dalla propria collocazione al di fuori dal tempio sacro. Il musulmano porta misericordia tra le genti dal momento in cui egli rimane nel tempio del Misericordioso, senza pretendere di ricevere, né tantomeno pretendere di dare, e tantomeno imponendo la condizione che le genti debbano tutte seguirlo entrando dietro di lui nel tempio. Riconoscere le differenti situazioni senza lasciarsi condizionare dall’associazione esclusiva ed errata con una verticalità personale o con una orizzontalità personale, è questa la prova di chi è musulmano e servo del Misericordioso in questo mondo e nell’Altro.

Jabur ibn AbdAllah () narra che il Profeta ha detto: “Ogni buona azione è una donazione di verità” Trasmesso da al-Bukhari ().

Abu Musa al-ash’ari () narra che il Profeta ha raccomandato: “Facilitate le cose e non le rendete difficili. Annunciate le buone novelle e non fate fuggire le persone. Mettetevi d’accordo e non vi dividete.” Trasmesso da Muslim ().


Imam Yahya