Coronavirus e i Segni dei Tempi

Pubblicato il 21 marzo 2020

Coronavirus e i Segni dei Tempi

Un articolo del vice presidente della COREIS pubblicato in Italia e Francia

La rivista italiana Sacrum et Polis e quella francese Mizane hanno pubblicato una riflessione sul momento di crisi attuale a firma del vice presidente della COREIS Italiana, Yusuf Abd al-Hakim Carrara.

Ci fa piacere segnalarne i due link e, a seguire, alcuni brevi estratti significativi.

"Emergenza Coronavirus: spunti per una riflessione"

Yusuf Abd al-Hakim Carrara : posons-nous les bonnes questions sur le coronavirus !

«Gli accadimenti planetari sembrano verificarsi e accumularsi in una accelerazione raramente osservata. Citiamo perciò volentieri le parole di Papa Francesco quando afferma che più che di “un’epoca di cambiamenti” si stia assistendo piuttosto ad “un cambiamento d’epoca”.

Questa osservazione sembra richiamare per alcuni aspetti le considerazioni sulla “fine di un mondo” presente nell'opera del grande metafisico francese Réne Guénon, sul principio tradizionale dei cicli cosmici che si susseguono nella manifestazione più esteriore del Principio che li crea.

L’uomo religioso deve sempre saper cogliere, oltre la superficie direttamente visibile , quei “segni dei tempi” propri di ogni fase della storia comprendendo dunque anche l’aspetto propriamente meta-storico.

Oggi tuttavia assistiamo alla suggestione della statistica, dell’analisi numerica che costantemente martella l’opinione pubblica con un bollettino dietro l’altro, soddisfacendo l’ansia per l’aggiornamento continuo con l’impressione di un presunto “controllo sulle cose” e di una possibilità di previsione di un “futuro probabile”. Incolonnando cifre e calcoli si crea l’illusione di un’esattezza e di una “pseudo-matematicità”, che in realtà sono solamente rappresentazioni prive di scienza e di utilità, che non corrispondono con la realtà esteriore e distraggono dalla sollecitudine all'istante escatologico.

Che ciò allontani da una reale comprensione anche della malattia stessa è indirettamente testimoniato proprio dallo scontro quotidiano dei due “partiti” opposti, entrambi riferentesi ai medesimi numeri e statistiche: coloro che giudicano il virus come molto grave e potenzialmente esplosivo per la nostra vita, e coloro che invece minimizzano la sua rilevanza.

Un approccio invece interessante anche sul pericolo di questa malattia, sarebbe quello autenticamente escatologico, che tratta e comprende la “crisi” come “rivelazione”, cioè come possibilità rinnovata di conoscenza e svelamento”».

Auguriamo infine con l’occasione a tutti i musulmani una benedetta notte per la ricorrenza domani 22 marzo 2020 dell’isra wal mi’raj, il viaggio notturno che il Profeta Muhammad miracolosamente compì da Mecca e Gerusalemme e poi da lì verticalmente attraverso i cieli fino al cospetto del Signore dei mondi.